L'Italia che gioca

Il gioco d’azzardo (per "gioco d'azzardo" ci si riferisce a qualsiasi gioco in denaro interamente fondato sull'alea, indipendentemente dal fatto che si tratti di gioco lecito o meno) è un fenomeno in forte espansione. Negli ultimi anni questa attività ha coinvolto quote sempre più ampie della popolazione, divenendo così di rilevante importanza economica e di notevoli proporzioni sociali.

L’aumento del numero di giocatori e delle somme giocate è stato determinato da più fattori come la continua differenziazione dei giochi esistenti, le massicce campagne pubblicitarie, la diffusione capillare di luoghi dove giocare, una maggiore accessibilità in termini di somme necessarie per iniziare a giocare e, non ultima, la sempre più precaria condizione economica delle famiglie.

Quanto e su cosa si gioca

IL COMUNICATO STAMPA AAMS E UN COMMENTO

Non volendoci fermare al titolo ad effetto "gli italiani nel 2011 hanno speso in giochi d’azzardo 80 miliardi di Euro", qui di seguito pubblichiamo integralmente il comunicato stampa AAMS relativo all’andamento complessivo del settore giochi d’azzardo nell’anno 2011.

Nel comunicato si evidenziano le "entrate" (il giocato) e le "uscite" (le vincite) e un "l’utile" (la raccolta netta); si tratta di un bilancio aziendale che non fa una grinza e che presenta un utile in crescita in valore assoluto, mentre sull’ incidenza percentuale tra incassi e utile è assai decrescente rispetto agli anni precedenti.

Si sa, ogni estensore di bilancio pone i riflettori sugli aspetti che ritiene più opportuni e lascia magari in penombra quelli meno brillanti, e quindi il commento verte inevitabilmente sul portare alla luce alcuni aspetti probabilmente rilevanti e non sufficientemente evidenziati.

- Il primo si risolve in una brevissima affermazione, cioè "il vincere di pochi va a discapito di moltissimi".
- Il secondo è che a un bilancio economico bisogna affiancare un bilancio sociale; in questo caso un bilancio che deve tenere conto dei danni causati dalla dipendenza da gioco d’azzardo:

• alle persone e alle famiglie, sia per i disagi morali che legali
• allo Stato in tema di costi per i controlli e per l’ancora quasi inesistente assistenza terapeutica
• all’erario per il mancato gettito di IVA che, se gli 80 miliardi fossero stati spesi nell’acquisto di beni, sarebbe stato di 16,8 miliardi
• all’economia reale per la mancata spinta che 80 miliardi di spesa in beni avrebbero prodotto ancora all’economia reale per la caduta di produttività che accompagna il giocatore d’ azzardo patologico.

Buona lettura !

COMUNICATO STAMPA

Giochi pubblici: 18,4 miliardi di euro la raccolta netta nel 2011
Le vincite pagate ammontano a 61,5 miliardi di euro

Roma, 16 febbraio 2012. AAMS – Amministrazione autonoma dei Monopolio di Stato – comunica che nel 2011 la raccolta netta – ossia la raccolta dei giochi al netto delle vincite pagate - è stata pari a 18,4 miliardi di euro.
Le entrate erariali ed extraerariali sono state di circa 9 miliardi con un’ incidenza percentuale del 47% sulla raccolta netta, evidenziando una raggiunta stabilità del gettito negli ultimi tre anni.

Più in dettaglio, la raccolta lorda dei giochi è stata di 79,9 miliardi di euro e le vincite pagate sono ammontate a 61,5 miliardi di euro.
GIOCHI - ANNO 2011*
MACRO CATEGORIE DI GIOCHI
(dati in milioni di €)
RACCOLTA LORDA VINCITE RACCOLTA NETTA ENTRATE ERARIALI
Lotto 6,80 4,80 2,80 1,80
Giochi numerici a totalizzatore naz. 2,40 1,0 1,40 1,10
Lotterie 10,20 7,40 2,80 1,30
Giochi a base sportiva 3,90 3,00 0,90 0,20
Giochi a base ippica 1,40 1,00 0,40 0,10
Bingo 1,90 1,30 0,60 0,20
Apparecchi 44,90 35,70 9,20 3,90
Giochi d'abilità a distanza 2,30 2,00 0,30 0,10
Giochi di carte organizzati in forma diversa dal torneo e giochi di sorte a quota fissa 6,20 6,00 0,20 0,04
TOTALE 79,90 6150 18,40 8,70**
A tale risultato ha contribuito, tra l’altro, l’introduzione - dal mese di luglio - dei giochi di carte organizzati in forma diversa dal torneo e dei giochi di sorte a quota fissa, a distanza, attraverso la quale si è mirato a recuperare alla legalità un settore di gioco particolarmente interessato dalla presenza di operatori illegali.

Dall’analisi dei dati emerge chiaramente che l’aumento della raccolta lorda tra il 2010 e il 2011 (18,5 miliardi di euro) è stata quasi per intero assorbita dal corrispondente incremento delle vincite nello stesso periodo (17,5 miliardi).
ANDAMENTO GIOCHI NEL LUNGO PERIODO (2006-2011*)
GIOCHI RACCOLTA LORDA VINCITE RACCOLTA NETTA (spesa dei giocatori) ENTRATE ERARIALI
2006 35,20 23,10 12,10 6,70
2007 42,10 29,00 13,10 7,20
2008 47,50 32,60 14,90 7,70
2009 54,40 37,60 16,80 8,80
2010 61,40 44,00 17,40 8,7'0
2011 79,90 61,50 18,40 8,70
* Dati in miliardi di euro
** Alle entrate devono essere aggiunti circa 150 milioni di entrate extra-erariali

Somme giocate pro-capite

Monopoli di stato? Una missione ribaltata!

La crescente diffusione del gioco d’azzardo in tutti gli strati della popolazione di tutte le regioni italiane non può lasciare indifferenti, soprattutto se ci sono sempre più famiglie che, rovinate dal gioco, finiscono in mano agli usurai e se il fenomeno "non è avvenuto spontaneamente", ma è frutto di "una rivoluzione storica" che vede cambiata "la mission dei monopoli di Stato"; mentre in passato. "il monopolio pubblico dei giochi d’azzardo era una leva per contenerne l’espansione entro i limiti socialmente tollerabili, nel tempo il monopolio dello Stato è servito per estenderne incredibilmente il consumo". (Maurizio Fiasco)

A questa ampia diffusione, al maggior consumo non può non corrispondere l’aumento del rischio di "propagare" la dipendenza da gioco d’azzardo ai soggetti più deboli o già predisposti, ignari del rischio e richiamati alla ...prima dose da tanta pubblicità.

La dipendenza

Tanta offerta di gioco, lasciata proporre con pubblicità accattivanti e fuorvianti, ha come effetto non solamente l’ aumento dei volumi di danaro giocati, ma ovviamente anche l’ estensione del numero dei giocatori che trova terreno fertile soprattutto nelle fasce socialmente e culturalmente più deboli, oltre che nei giovani.

Un’estensione che, andando inevitabilmente ad intercettare anche quei soggetti "inconsciamente predisposti" alla dipendenza da gioco d’azzardo,ha come effetto collaterale l’aumento del numero assoluto di giocatori patologici e della percentuale del rapporto giocatori sociali/giocatori con dipendenza.

Giocano d'azzardo 4 italiani su 10

ufficio stampa CNR: (Roma, 5 gennaio 2012)

Il giocatore tipo è un maschio, con la licenza media inferiore, che beve alcolici e fuma. Ma la categoria più a rischio è quella dei giovani giocatori, che abusano anche di farmaci come i tranquillanti. È quanto emerge da una ricerca dell’Istituto di fisiologia clinica del Consiglio nazionale delle ricerche (Ifc-Cnr), pubblicata su Springer Science.

"Il 42% della popolazione campionata nelle fasce di età 15-24 e 25-64 ha giocato somme di denaro almeno una volta nel corso degli ultimi 12 mesi. In proporzione, possiamo considerare circa 17 milioni di persone coinvolte dal gioco d’azzardo, una sorta di epidemia sociale che condiziona molte famiglie italiane", spiega Sabrina Molinaro dell’Ifc-Cnr, coordinatrice della ricerca. "Dichiara di aver giocato almeno una volta negli ultimi dodici mesi il 36% dei 15-24enni (equivalente a 2,2 milioni di giovani adulti), composto dal 27% di cosiddetti giocatori sociali e dal 9% di problematici, questi ultimi corrispondenti a 500 mila persone".

Quindi, sebbene giochino meno in generale, i giovani presentano più frequentemente rispetto agli adulti situazioni di gioco problematico. "Negli adulti coloro che affermano di aver giocato almeno una volta negli ultimi dodici mesi sono il 45% (in proporzione 15 milioni), tra il 37% che non presenta criticità e l’8% classificato tra i problematici", prosegue Molinaro.

Ad essere più esposta, secondo lo studio del Cnr Ipsad-Italia 2007-2008, è la popolazione maschile, in entrambe le fasce di età. "Gli uomini giocatori sono il 56% tra i 15-24enni e il 54% tra gli adulti. Il 10% dei giovani maschi giocatori rischia di sviluppare dipendenza da gioco d’azzardo, cioè cinque volte di più rispetto alle coetanee, anche se la popolazione femminile ha probabilità doppia di cadere nel gioco problematico rispetto agli uomini nella fascia 25-64", aggiunge la ricercatrice dell’Ifc-Cnr. Ma a cosa è dovuta la predominanza maschile? "Una possibile spiegazione va ricercata nel marketing, orientato soprattutto verso i maschi, con un’offerta vasta di scommesse sportive, poker on-line, slot-machine. Solo di recente la pubblicità si rivolge alle donne con giochi come il bingo, gratta e vinci, lotto, superenalotto".

Anche il livello di istruzione e la concomitanza di altre problematiche ha la sua influenza, soprattutto nella fascia giovanile. "I giocatori 15-24enni in possesso della sola licenza media inferiore, uomini e donne, cadono maggiormente nella dipendenza rispetto a chi ha conseguito la laurea. Inoltre, tra i giovani che usano tranquillanti tale possibilità è tripla, mentre per chi fuma oltre 11 sigarette e per chi ha un profilo di alcolismo è doppia", conclude Molinaro. "Nel complesso, valutando l’impennata nella spesa per il gioco d’azzardo degli ultimi anni è necessario considerare, a prescindere dai benefici generati dall’attività del comparto, che per una fetta consistente della popolazione il gioco d’azzardo è una dipendenza da contrastare con opportune azioni".

Un male oscuro

male_oscuro La dipendenza dal gioco d’azzardo non è una dipendenza legata a una sostanza. In altre parole, non vi è consumo di sostanze psicoattive. È il comportamento eccessivo a scatenare nel corpo dei cambiamenti biochimici che influiscono sulla salute psichica e contribuiscono all’instaurarsi di una dipendenza. I meccanismi che portano a una dipendenza dal gioco sono simili a quelli riscontrabili nel caso di consumo di sostanze psicoattive.

Nei sistemi di classificazione delle malattie, il comportamento di gioco patologico (morboso) figura nel capitolo sui disturbi del controllo degli impulsi ed è definito come un comportamento incontrollabile, che consiste nel giocare d’azzardo in modo persistente e ricorrente, che prende il sopravvento sulla condotta di vita del diretto interessato.
Gli specialisti definiscono spesso il gioco patologico come una dipendenza comportamentale.

In base a tali criteri, la dipendenza dal gioco d’azzardo ha le seguenti caratteristiche:
  • Forte desiderio di giocare
  • Difficoltà a controllare il gioco
  • Sintomi di astinenza quando non si può giocare
  • Bisogno di aumentare costantemente le puntate e i rischi per mantenere elevata la condizione emozionale e di eccitazione
  • Dare precedenza al gioco rispetto ad altre attività e altri obblighi
  • Continuare a giocare nonostante le conseguenze negative

Quali sono i fattori di rischio

"Secondo vari studi compiuti oltreoceano, i tratti personologici individuati come fattori di rischio per contrarre il gioco d’azzardo patologico sono soprattutto la depressione, l’impulsività e la ricerca di sensazioni forti. Nel corso dello sviluppo della patologia i giocatori sperimentano tensione che si manifesta con sentimenti di ansia ed irritabilità quando non giocano; questo li spinge ad andare a giocare per trovare sollievo".

Conseguenze psichiche e fisiche

Le maggiori conseguenze psichiche e fisiche per un giocatore d’azzardo patologico possono riguardare:
  • conseguenzedisturbi di concentrazione o rendimento, ansia, insonnia
  • depressione, stati d’ angoscia
  • cambiamenti della personalità (per esempio perdita del senso della realtà e dell’interesse per altri temi)
  • sviluppo di una dipendenza da droghe
  • aumento costante del consumo di alcool, tabacco e medicamenti con relativo rischio di instaurare una dipendenza da queste sostanze
  • aumento del rischio di suicidio
  • inappetenza
  • sudorazione eccessiva, tremori, agitazione motoria
  • disturbi gastrointestinali
  • problemi sessuali
Ma anche l’ area sociale e finanziaria può essere messa a repentaglio da:
  • situazione finanziaria difficile che può degenerare nell’indebitamento
  • compiere atti illeciti per procurarsi danaro
  • isolamento sociale
  • difficoltà nel rapporto di coppia, nella famiglia, sul lavoro

1. Indichi per favore quali tipi di giochi d'azzardo ha praticato nel corso della sua vita. Per ogni tipo, indichi una risposta: "per niente", "meno di una volta alla settimana" oppure "una volta alla settimana o piú".

Per niente Meno di una volta a settimana Una volta a settimana o piú
a. Giocare a carte a soldi
b. Scommettere ai cavalli, cani o altri animali
c. Scommesse sportive
d. Giocare ai dadi per soldi
e. Andare al casinò (legale o clandestino)
f. Giocare al lotto, a lotterie, gratta e vinci
g. Giocare al Bingo
h. Giocare in borsa o sul mercato azionario
i. Giocare alle slot machines, ai videopoker o ad altri giochi d'azzardo con le macchine
j. Giocare a biliardo, a golf, o ad altri giochi di abilità per denaro

2. Quale è la somma maggiore di denaro che abbia mai giocato in un solo giorno della sua vita?

3. I suoi genitori hanno (o hanno avuto) problemi col gioco d'azzardo?

4. Quando gioca, quanto spesso torna a giocare un'altra volta per recuperare i soldi persi?

5. Ha mai affermato di avere vinto soldi col gioco d'azzardo, quando in realtà aveva perso?

6. Ritiene di avere (o avere avuto) problemi col gioco d'azzardo?

7. Ha mai giocato piú di quanto voleva?

8. È mai stato criticato per avere giocato d'azzardo?

9. Si è mai sentito colpevole per il suo modo di giocare d'azzardo o per quello che succede quando gioca d'azzardo?

10. Si è mai sentito come se avesse voglia di smettere di giocare, ma non potesse farlo?

11. Ha mai nascosto ricevute di scommesse, biglietti di lotteria, denaro destinato al gioco o qualsiasi altra "prova" di gioco d'azzardo, al suo coniuge, ai suoi figli o ad altre persone importanti nella sua vita?

12. Ha mai discusso con le persone con cui vive sul modo in cui Lei gestisce il denaro?

13. (Se ha risposto "sí" alla domanda 12): Le discussioni sul denaro riguardavano il fatto che Lei gioca d'azzardo?

14. Ha mai chiesto in prestito denaro a qualcuno senza restituirlo, a causa del gioco d'azzardo?

15. Ha mai sottratto tempo al lavoro (o alla scuola) a causa del gioco d'azzardo?

16. Se ha chiesto in prestito denaro per giocare d'azzardo o per pagare debiti di gioco, da chi o dove lo ha preso in prestito? (risponda "si" o "no" per ciascuna delle seguenti opzioni)

No Si
a. dai soldi di casa
b. dal coniuge
c. da altri parenti
d. da banche, finanziarie o agenzie di credito
e. tramite carte di credito
f. dagli usurai ("strozzini")
g. mettendo all'incasso azioni, obbligazioni o altri titoli
h. vendendo proprietà personali o di famiglia
i. emettendo assegni scoperti (a vuoto) o andando in rosso sul conto corrente

17. Ha (o aveva) un conto aperto con un allibratore?

18. Ha (o aveva) un conto aperto con un casinò