Il soggetto dipendente da una sostanza o da un comportamento, che agisce come una sostanza, rimane da esse dipendente per l’intera durata della sua vita. Perciò, l’obiettivo della terapia per il giocatore d’azzardo patologico non può essere quello della guarigione dalla malattia ma della disattivazione del comportamento patologico.
Se è chiaro il fatto che il soggetto dipendente rimarrà tale per tutta la sua vita, è chiaro anche che egli mai potrà avere il controllo sul suo comportamento nei confronti del gioco d’azzardo. L’impotenza del soggetto di fronte al gioco d’azzardo può essere combattuta solo ed esclusivamente con la totale astinenza.
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L’astinenza non è ovviamente l’unico obiettivo del trattamento. Bisogna arrivare a cambiare la psiche malata dello stesso giocatore, a ridurre il suo Io ipertroco, a riportarlo alle sue responsabilità, ad un rapporto più razionale con la realtà, nonché a riappropriarsi della sua emotività.
Il modello terapeutico è volto ad intervenire su tutti gli aspetti della vita del soggetto, che siano stati coinvolti negativamente dal gioco d’azzardo patologico. È necessario, quindi, un approccio multimodale nel trattamento del gap.
(Cesare Guerreschi)