Dipendenza da gioco d’azzardo
Come riconoscere, conoscere e curare la dipendenza da gioco d’azzardo?
Gli indizi che possono aiutare a riconoscere una situazione di gioco problematico o patologico sono principalmente comportamentali.
Riconoscila
Gli indizi sono nei comportamenti
Gli indizi che possono aiutare a riconoscere una situazione di gioco problematico sono principalmente comportamentali, in particolare:
- mentire alla famiglia
- reagire in maniera irragionevole ed aggressiva se qualcuno menziona il gioco, o minimizzare il problema
- agitarsi e irritarsi quando non ha denaro in tasca
- farsi prestare i soldi da parenti e amici
e ancora… notare che la persona
- è eccessivamente assorbita dal gioco d’azzardo
- ha bisogno di giocare d’azzardo con quantità crescenti di denaro per raggiungere l’eccitazione desiderata
- ha ripetutamente tentato con insuccesso di controllare, ridurre o interrompere il gioco d’azzardo
- è irrequieta o irritabile quando tenta di ridurre o interrompere il gioco d’azzardo
- gioca d’azzardo per sfuggire a problemi
- dopo aver perso denaro al gioco, spesso torna un altro giorno per giocare ancora
- ha messo a repentaglio o ha perso una relazione significativa, il lavoro o opportunità scolastiche o di carriera per il gioco d’azzardo
- fa affidamento sugli altri per reperire denaro o per alleviare una situazione finanziaria disperata causata dal gioco d’azzardo.
Conoscila
Una conseguenza preannunciata
Il diffondersi
Tanta offerta di gioco, lasciata proporre con pubblicità accattivanti e fuorvianti, nel tempo ha avuto come effetto non solamente l’aumento dei volumi di danaro giocati e degli utili dell’industria del gioco, ma ovviamente anche l’estensione ad una platea di individui sempre più vasta e al conseguente aumento del numero dei giocatori. Un aumento che trova terreno fertile soprattutto nelle fasce socialmente e culturalmente più deboli. Un’estensione che, andando inevitabilmente ad intercettare anche quei soggetti “inconsciamente predisposti”, ovvero “vulnerabili”, alla dipendenza da gioco d’azzardo, ha come effetto finale l’aumento, di fatto preannunciato, del numero assoluto di giocatori problematici o patologici.
Un male oscuro
La dipendenza dal gioco d’azzardo è classificata tra quelle comportamentali, ossia non legate al consumo di sostanze psicoattive, che comunque presenta meccanismi del tutto simili a quelli riscontrabili nelle dipendenze da sostanza.
Si tratta di una dipendenza subdola, un “male oscuro” appunto, perché non si manifesta con alterazioni dello stato fisico che ne segnalino la presenza, tanto che il giocatore stesso sovente non ne ha la percezione, pur sentendosi in una sorta di labirinto dal quale non riesce ad uscire.
Caratteristiche principali di questa condizione sono :
- forte desiderio di giocare
- difficoltà a controllare l’impulso verso il gioco
- sintomi di astinenza quando non si può giocare
- bisogno di aumentare costantemente le puntate e i rischi per mantenere elevata la condizione emozionale e di eccitazione
- dare precedenza al gioco rispetto ad altre attività e altri obblighi
- continuare a giocare nonostante le conseguenze negative
I fattori di rischio
Nel corso dello sviluppo della patologia i giocatori sperimentano tensione che si manifesta con sentimenti di ansia ed irritabilità quando non giocano; questo li spinge ad andare a giocare per trovare sollievo.
I tratti personologici individuati come fattori di rischio per contrarre il gioco d’azzardo patologico sono soprattutto la depressione, l’impulsività e la ricerca di sensazioni forti.
Questi fattori possono essere suddivisi in tre categorie:
- Familiarità/genetica
- Legami di attaccamento
- Comorbilità psichiatrica (depressione, disturbi bipolari, d’ansia, ecc.)
Di queste tre categorie non viene fatta qui una disamina poiché essa è materia dei nostri corsi di formazione per psicologi e psicoterapeuti.
Le fasi
La fenomenologia di questa dipendenza è suddivisa in due stadi, “ discendente” e “ascendente”. In entrambi gli stadi si registrano tre fasi.
Nello stadio “discendente” si ritrovano:
- quella “vincente”, caratterizzata da una grossa vincita, dall’eccitazione , dall’aumento delle somme e delle ore destinate ai gioco
- quella “perdente”, caratterizzata dal gioco solitario, dalle perdite, dalla negazione del problema e dalle menzogne, dai tentativi di controllo (solitamente fallimentari), dai problemi familiari e dall’incapacità di risarcire i debiti contratti.
- quella “della disperazione”, caratterizzata dall’aumento del tempo impiegato e del denaro immesso nel gioco, dall’allontanamento dalla famiglia e dagli amici, dal panico e (sovente) dalle e azioni illegali
A quest’ultima fase segue il crollo emotivo con pensieri suicidari, possibili arresti, divorzio, abuso di alcool.
Lo stadio “ascendente” presenta :
- la fase di critica, quando il giocatore riesce a chiedere aiuto per interrompere l’attività di gioco,
- la fase di ricostruzione, dei rapporti familiari e del rispetto di sé
- la fase di crescita, con l’assunzione di un atteggiamento più attento agli altri e di un nuovo stile di vita
Conseguenze psichiche e fisiche
Le maggiori conseguenze psichiche e fisiche per un giocatore d’azzardo patologico possono riguardare:
- disturbi di concentrazione o rendimento, ansia, insonnia
- depressione, stati d’angoscia
- cambiamenti della personalità (per esempio perdita del senso della realtà e dell’interesse per altri temi)
- sviluppo di una dipendenza da droghe
- aumento costante del consumo di alcool, tabacco e medicamenti con relativo rischio di instaurare una dipendenza da queste sostanze
- aumento del rischio di suicidio
- inappetenza
- sudorazione eccessiva, tremori, agitazione motoria
- disturbi gastrointestinali
- problemi sessuali
A queste possibili conseguenze si possono aggiungere
- le difficoltà finanziarie
- l’isolamento sociale
- le difficoltà nel rapporto di coppia, in quello della famiglia
- la perdita del lavoro
- le conseguenze di eventuali atti illeciti commessi per procurarsi danaro
Terapia
Il controllo della compulsione
Il risultato da raggiungere
Come per quasi tutte le dipendenze, e per quasi tutte le scuole di formazione psicoterapeutica, la “guarigione” dalla dipendenza è data dall’acquisizione della “capacità di tenere sotto controllo il desiderio, la compulsione (impulso irrefrenabile).
Una condizione indispensabile
Come in tutte le patologie, anche per la dipendenza da gioco d’azzardo il primo passo verso la terapia è il riconoscimento e l’ accettazione della “condizione di malato”.
Ma, se per la più parte delle malattie e delle dipendenze questa condizione è facilmente riscontrabile e palese, per la dipendenza da gioco d’ azzardo questo riconoscimento è particolarmente problematico, sia per la mancanza di sintomi fisici evidenti sia per il comportamento menzoniero del giocatore.
E’ questa la condizione più difficile da ottenere; le cause che la determinano e le tecniche per raggiungerla sono oggetto dei corsi di formazione proposti nel sito a psicologi e psicoterapeuti.
Esistono comunque dei “segnali” molto indicativi dello stato di problematicità che possono aiutare giocatore e familiari a far riconosce ed ammettere di avere il problema;
eccone, qua di seguito, un breve elenco :
- ha mai tolto tempo al lavoro o alla scuola per giocare d’azzardo?
- il gioco è mai stato causa di tristezza domestica?
- ha mai sentito rimpianto dopo aver giocato?
- ha mai giocato d’azzardo per restituire debiti o mitigare crisi finanziarie?
- il gioco ha mai causato un abbassamento dell’ambizione o produttività?
- sconfitto al gioco, sente l’impeto di recuperare all’istante quanto ha perso?
- dopo una vincita, vorrebbe vincere ancor di più?
- gioca spesso fino all’ ultimo spicciolo?
- prende mai danaro a credito per finanziare il gioco?
- ha mai dato via qualcosa per finanziare il gioco?
- è mai stato riluttante a spendere soldi destinati al gioco per altre cose?
- ha mai trascurato se stesso o la sua famiglia a causa del gioco?
- capita di giocare più ore di quanto prestabilito?
- ha mai giocato per sfuggire da un grattacapo o da una angoscia?
- ha mai pensato di compiere un crimine per coprire il gioco?
Chi rispondesse col “si” a sette o più domande, dovrebbe davvero valutare il chiedere assistenza.
Smettere
Il percorso terapeutico
Le tecniche psicoterapeutiche e psicoeducazionali non verranno trattate in questo capitolo ma riproposte a psicologi e psicoterapeuti nella parte del sito dedicata ai corsi di formazione.
E’ comunque utile sapere che normalmente, e di certo in base alla gravità e complessità dei casi, la terapia sul gioco d’ azzardo è multidisciplinare, richiedendo cioè l’intervento di più specialisti.
In genere è la “terapia individuale” ad essere seguita in prima battuta, a questa può essere aggiunta o sostituita la “terapia di gruppo” (da molti ritenuta la più efficace) o la “psicoeducazione di gruppo” (assai utile anche per gruppi di familiari).
Un altro approccio verso il controllo della compulsione, non di carattere scientifico ma spirituale, è quello praticabile coi “gruppi di auto-mutuo-aiuto”, dove il giocatore trova nei componenti il gruppo la credibilità data dal loro aver vissuto le medesime esperienze, traendone così sollecitazione e sostegno ad un comportamento di controllo della compulsione.