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Vinciamo il gioco

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  • in risposta a: I soldi persi al gioco #3998
    Vinciamo il gioco
    Amministratore del forum

    “Mai cercare di recuperare le perdite”

    Il pensiero distorto che molti giocatori hanno è quello di continuare a giocare per cercare di recuperare i soldi persi. Questo è un comportamento gravissimo perché dà ancora più spazio all’irrazionale, portando a giocare sempre di più e perdere sempre di più.

    Una volta che il budget è stato perso … BASTA! Il gioco è finito e si deve abbandonare; questo non va preso come consiglio ma ce lo si deve porre come obbligo.

    Nel gioco d’azzardo certezze non ve ne sono, ma proprio se ne vogliamo trovare una eccola “cercare di recuperare i soldi persi spendendone altri, oltretutto fuori budget, è una certezza di altre perdite”.

    Infatti, quando si cerca di recuperare le perdite scatta un meccanismo psicologico di “speranza e fortuna dovuta” che fa continuamente spendere e perdere altri soldi. 

    La disperazione e la dipendenza sono dietro l’angolo!

    L’ossessione del recuperare i soldi persi al gioco

    Sono molte le persone che hanno perso soldi al gioco d’azzardo. Costoro vivono nell’ossessione di voler recuperare quei soldi che credono di avere “ingiustamente” perso.

    Credono di essere consapevoli del non dover giocare più, e si dicono disposti a farlo  ma prima … desiderano “riavere indietro i soldi persi”, per vivere in maniera più serena, e poi cercare anche di sostenere i loro conoscenti a non perdere soldi col gioco d’azzardo.

    Trucchi, metodi e promesse per far credere di poter recuperare i soldi persi al gioco

    Qual’è uno dei più efficaci metodi usato dalle case di gioco online per acquisire sempre più visitatori e trasformarli in loro clienti? Inserire nella pubblicità del proprio sito le parole chiave “come recuperare i soldi persi al gioco”. Quale migliore lusinga per i dannati delle slot, dei bingo, dei poker online?

    Poi la realtà è generalmente ben diversa, ai soldi persi si aggiungono altri soldi persi, alla disperazione si aggiunge disperazione. La dipendenza è un rischio serio. Purtroppo in quei momenti sembra che l’unica via d’uscita sia proprio e solo il continuare a giocare, perché così arriverà finalmente il meritato “colpo di fortuna” che farà recuperare i soldi persi al gioco, e solo allora, ma solo allora si potrà smettere di giocare. Prima no! Ma non sarà così, né per la grande vincita ne per lo smettere. Anzi!

    in risposta a: Sedotti online con l’intelligenza artificiale #3946
    Vinciamo il gioco
    Amministratore del forum

    Se l’Intelligenza artificiale è ormai parte integrante delle dinamiche del vissuto di ognuno di noi – pur non apparendoci in maniera evidente (Amazon Alexa, Google assistant, ecc.) – non lo è da meno nel gioco d’azzardo on line. In altri termini, anche quest’ultimo usufruisce dell’IA per mettere a punto un pacchetto di offerte al potenziale utente, plasmato sulla base delle peculiarità del giocatore.

    Come?

    Facciamo qualche esempio. L’Intelligenza artificiale è in grado di elaborare i dati dell’utente, in modo tale da realizzare un prodotto che, sia durante la partita sia nel momento in cui il giocatore si trova nella possibilità di scegliere il game, vada sottobraccio coi suoi gusti. In questo modo il giocatore sarà stimolato, in tempo reale o successivamente, a stare o tornare sulla piattaforma che ha soddisfatto le sua aspettative. Questo potrà avvenire tanto più se i dati elaborati faranno in modo che fin dalla home page egli abbia la possibilità di poter scegliere tra i game a lui più graditi, per qualità del rischio o redditività, senza neppure doverli andare a cercare.

    Non meno importante nella rielaborazione dei dati dell’utente, il fatto che la piattaforma possa mettere a disposizione un servizio chat bot, in grado di rispondere alle domande del giocatore sfruttando i dati accumulati del suo profilo.

    Ma … il miglioramento del prodotto, il renderlo più seducente in rapporto alla tipologia dell’utente, pone anche delle problematiche legate fondamentalmente alla dipendenza da gioco d’azzardo. Un prodotto più accattivante e plasmato sul giocatore potrebbe infatti favorirne la dipendenza.

    In conclusione l’intelligenza artificiale in questo momento costituisce il presupposto di una tensione tra coloro che ne fanno uso per modellare giochi d’azzardo sempre più aderenti alle richieste dell’utente, e chi è chiamato a tutelare questi ultimi dal rischio della dipendenza.

    Vinciamo il gioco
    Amministratore del forum

    Vasti database, attraverso i quali raggiungere i potenziali giocatori,
    personalizzando l’invito alla scommessa così da diventare più accattivanti.

    E’ la nuova frontiera della pubblicità, utilizzata dal gioco d’azzardo
    on line.

    Quella tradizionale, infatti, è ormai divenuta eccessivamente costosa,
    cosicché chi è impegnato a individuare nuovi potenziali scommettitori ha
    preferito scegliere un nuovo canale. E’ quanto emerge da un approfondito
    articolo pubblicato sul The Guardian.

    In realtà l’industria del gioco d’azzardo riesce a disporre di questi
    dettagliati database grazie alla collaborazione di società terze; queste ultime
    sono infatti in grado di fornire elenchi di individui comprensivi di età, reddito, debito,
    credito e assicurazione. Sulla base di queste informazioni le società di
    scommesse predispongono e inviano messaggi pubblicitari, modellandoli sulle
    caratteristiche e soprattutto sul livello di reddito di ciascun soggetto
    rientrante nei data.

    Sempre
    secondo quanto emerso dall’inchiesta, i soggetti particolarmente “bombardati”
    da questo particolare sistema pubblicitario risultano essere le persone con un
    reddito piuttosto basso, invogliati quindi spesso a giocare “abbagliati” da
    quella che spesse volte viene delineata come una vincita facile.

    Occorre precisare che i dati raccolti e poi
    comunicati alle società di scommesse sono, nella maggior parte dei casi,
    forniti inconsapevolmente o in maniera confusa da coloro che in seguito possono
    divenire nuovi scommettitori, come per esempio nel momento in cui partecipano a
    giochi on line, nei quali è richiesta la comunicazione di un pacchetto di dati
    personali, che in seguito vengono come detto venduti alla società di scommesse.

    Il lavoro sui
    database consente tra l’altro di rintracciare anche quei soggetti allontanatisi
    dal gioco d’azzardo e che la società di scommesse intende riavvicinare
    attraverso serrati messaggi fatti apparire sul browser del potenziale
    scommettitore.

    In questo
    contesto si inseriscono infine i cosiddetti inserzionisti, ossia soggetti
    incaricati di rastrellare – per esempio attraverso i social – giocatori da
    indirizzare nei giochi d’azzardo virtuali, dietro il pagamento di una
    percentuale calcolata sulla base delle perdite del soggetto introdotto
    . Non
    solo gli inserzionisti inducono questi ultimi spesse volte a puntare su
    scommesse con un’alta percentuale di perdita, ma sono tra coloro che vendono
    alle società di scommesse i dati sui giocatori, raccolti al momento
    dell’adesione di questi ultimi. 

    Vinciamo il gioco
    Amministratore del forum

    Agli occhi di un semplice osservatore potrebbero apparire solo come
    delle luci colorate che illuminano gli schermi delle slot machine per renderli
    più accattivanti, così come, a solo complemento della grafica sembrano anche
    essere suoni.

    Invece, nulla è casuale. Luci e suoni sono programmati nelle slot machine con un solo obiettivo: quello di incrementare nel giocatore la seduzione e l’interesse al gioco d’azzardo, producendo in lui la voglia, o il bisogno, di continuare a giocare.

    E’ questo il risultato di un’interessante ricerca condotta da Marcia
    Spetch, ricercatrice del dipartimento di Psicologia dell’università
    dell’Alberta, che insieme a Christopher Madan, ricercatore dell’Università di
    Nottingham, ha pubblicato i risultati sulla rivista “Addiction”.

    L’attenzione dei ricercatori non si è concentrata solo sulle slot
    machine che solitamente si trovano nelle sale da gioco, ma anche su quelle
    virtuali decisamente più diffuse negli ultimi anni e facilmente accessibili da
    computer o telefonini. Il risultato, anche in questo secondo caso, è stato il
    medesimo. La ricerca, infatti, ha evidenziato come le modalità sonore e
    luminose anche nelle slot machine virtuali catalizzano l’attenzione del
    giocatore, incrementandone il desiderio di proseguire a giocare.

    Gli studiosi sono riusciti anche a individuare alcuni dei suoni più
    sono “apprezzati” dai giocatori; tra questi vi è certamente il quello delle
    monete, mentre tra i simboli altrettanto ammaliante è risultato essere quello
    del dollaro. Con ogni probabilità tali “preferenze” derivano dal fatto che
    richiamano particolari, che solitamente i giocatori trovano all’interno dei
    casinò e che vengono associati a ingenti vincite, tali da indurre quindi il
    giocatore a tentare di ripetere l’exploit utilizzando le slot machine.

    in risposta a: Giocato complessivo o spesa netta #3757
    Vinciamo il gioco
    Amministratore del forum

    Una mistificazione adottata dall’industria del gioco?

    Sulla querelle che
    si ripresenta ogni anno alla pubblicazione dei “consuntivi sul giocato”, ci
    piace esprimere il pensiero di “Vinciamo il gioco, chiedendo di perdonarci i numerosi
    “virgolettati” indispensabili, secondo noi, alla chiarezza.

    Le due correnti di pensiero sono espressione per un verso (Fiasco) di chi guarda al “giocato” come fenomeno sociale e per un altro (industria del gioco) di chi sembrerebbe avere interesse a ricondurne la lettura alla “spesa netta” per ridurre, nell’immaginario collettivo, la dimensione e sminuendone così le immaginabili conseguenze.

    Anche questa volta si … gioca, se non altro sui termini!

    Approfondendo:

    • L’industria del gioco, basandosi su
      un mero calcolo di entrate e uscite, sostiene che a “tot” entrate (il giocato
      complessivo) si devono sottrarre “tot” uscite (i premi) così da poter misurare
      quanto è effettivamente “uscito dalle tasche” degli italiani.  
    • Il professor Fiasco (che non ha certo
      bisogno di avvocati difensori) e, come anche altri,  “Vinciamo il gioco”, non si preoccupa dei
      bilanci delle società, ma del fatto che l’impatto sociale e le sue conseguenze
      sono date dal “giocato complessivo”

    Come scritto poco
    più sopra il metodo di calcolo adottato dall’ industria del gioco sembrerebbe
    puramente strumentale, motivato dal bisogno di ridurre la percezione della
    pericolosità sociale della sua azione.

    “Vinciamo il gioco”
    sa bene che il “danno viene dalla pratica” e quindi non si occupa di bilanci e
    di € bensì si preoccupa di “tempo dedicato al gioco” e, conseguentemente, non
    può che sostenere la posizione del professor Fiasco.

    Smontare quella che sembrerebbe essere la manipolazione comunicativa adottata dall’industria del gioco non è nemmeno esercizio difficile.

    Proviamo, infatti, a
    trasformare gli € in tempo, ossia nell’elemento di maggiore pericolosità, e
    domandiamoci quale deve essere il parametro (quantità di giocato complessivo
    vs. spesa netta) per misurare quanto gli italiani sono stati esposti al
    rischio. 

    Forse non è il caso di continuare a nascondere la polvere sotto il tappeto!

    Roberto Pozzoli

    Vinciamo il gioco
    Amministratore del forum

    110 miliardi e mezzo.

    E’ stata questa la cifra complessiva spesa per il gioco d’azzardo dagli italiani nell’anno solare che si è da poco concluso. Una cifra che, se letta nel contesto nazionale dal punto di vista pro capite, equivale a dire che ogni italiano ha consumato l’anno scorso un lordo pari a 1.830 euro nelle scommesse. Se si considera che nella statistica vi rientrano anche neonati e ultranovantenni, risulta che mensilmente la spesa individuale è stata di poco superiore a 152 euro. Su installazione fissa risulta ancora preponderante la spesa da parte dei «giocatori», pari a un importo di circa 1.226 euro. La somma restante, ossia poco più di 603 euro, è invece la cifra spesa utilizzando il canale on line.

    L’analisi statistica offre un punto di vista interessante regione per regione, evidenziando in quale di esse la spesa pro capite media risulta essere superiore rispetto a quella calcolata a livello nazione. Sul gradino più alto di questa particolare classifica si è collocato l’Abruzzo: qui la somma media individuale è pari a 2.213 euro, distinta in 1.505 euro spesa da postazione fissa e 711 euro da canale on line.

    Al secondo posto si è classificata la Campania, dove la cifra pro capite è di poco inferiore a quella dell’Abruzzo: 2.167 euro, di cui 1.322 euro da installazione fissa e 844 euro da canale on line. Sul terzo gradino del podio è giunto il Lazio, nel quale la spesa pro capite scende a 1.979 euro, con una leggera diminuzione da installazione fissa (1.291 euro), mentre la restante parte (687 euro) è spesa giocando on line.

    Oltre a queste tre regioni, ve ne sono altre
    quattro che hanno una spesa pro capite destinata al gioco d’azzardo superiore
    rispetto alla media nazionale. Si tratta della Lombardia (1.906 euro), del
    Molise (1.894 euro), della Puglia (1.844 euro) e infine della Sicilia (1.837
    euro). Occorre aggiungere che, delle sette regioni che hanno una spesa
    individuale media superiore rispetto a quella nazionale, eccezion fatta per la
    Lombardia, tutte le altre sono dislocate tra il centro e il sud della Penisola.

    Per quanto riguarda le restanti regioni,
    occorre mettere in evidenza quelle nelle quali la spesa pro capite per il gioco
    d’azzardo risulta essere ben più bassa rispetto a quella media nazionale. La
    più «virtuosa» è certamente la Valle d’Aosta, con 1.199 euro, seguita dal
    Trentino Alto Adige dove la spesa pro capite è di 1.429 euro e infine il Friuli
    Venezia Giulia, regione nella quale l’investimento individuale nelle scommesse
    raggiunge la cifra di 1.538 euro.

    in risposta a: Il profilo del giovane giocatore d’azzardo #3683
    Vinciamo il gioco
    Amministratore del forum

    Approfondimento dell’articolo “15enni e già patologici” (ricerca, realizzata nel 2018, ha coinvolto 2.780 studenti di 24 istituti secondari di primo e secondo grado di 9 province della Lombardia.)

    Da un lato la mancanza di autostima, la tendenza a vedere in maniera
    pessimistica il futuro,  l’incapacità di
    affrontare la vita nella sua complessità adottando piuttosto un approccio
    perlopiù banale e semplicistico. Dall’altro un’ambiguità di fondo nei rapporti
    con le persone, con le quali difficilmente arrivano a stringere rapporti di
    amicizia solidi, nella maggior parte dei casi offrendo un’immagine di sé
    diversa dalla realtà e agendo senza scrupoli nel momento in cui si tratta di
    ingannare un altro individuo per il proprio tornaconto.

    E ancora, fondamentalmente  apatici, portati a non accettarsi, timorosi del futuro e facilmente sopraffatti dai problemi della vita quotidiana.

    Sono questi alcuni degli elementi che contribuiscono a tratteggiare la
    personalità del giovane giocatore
    d’azzardo problematico o patologico,
    così come sono emersi
    dall’indagine condotta dall’associazione Vinciamo il Gioco nel 2018 e rivolta
    ai giovani delle scuole secondarie. Molti di loro si sono descritti così,.

    Come si considerano i giovani giocatori d’azzardo

    (non si tratta di un’auto descrizione, ma dalla sommatoria di risposte ad un test specifico)

    Secondo i dati raccolti, i giocatori presentano dunque una visione
    sfavorevole della propria persona. Ciascuno di loro tende a svalutarsi,
    rendendo per questa ragione difficoltoso il proprio inserimento all’interno di
    un determinato contesto sociale. Non si tratta tuttavia di una semplice presa
    d’atto. Vivono questa situazione con amarezza, sottolineandone l’ingiustizia e
    manifestando una certa permalosità. Tutto questo li porta ad essere litigiosi,
    sempre sulla difensiva, diffidenti, ambigui e per questi motivi orientati ad
    avere rapporti interpersonali piuttosto superficiali.

    Si mostrano diversi da come sono

    Dalle risposte date nel test, emerge nel contempo una tendenza a mostrare una falsa personalità, presentandosi come persone forti, invadenti, ma anche disposte a ingannare pur di ottenere il consenso dei soggetti verso i quali manifestano un interesse. In questo contesto spesso agiscono mediante comportamenti impulsivi, che non tardano a diventare aggressivi laddove ritengano sia messa a rischio la propria posizione all’interno del gruppo. Per questo motivo esigono il massimo per sé stessi e considerano gli altri come oppositori da superare e sconfiggere. Sono spesso ansiosi in quanto nella maggior parte dei casi risultato incapaci di gestire lo stress. In conclusione, secondo l’indagine dell’associazione Vinciamo il Gioco, nel loro modo di affrontare la realtà quotidiana i giovani giocatori d’azzardo patologici percepiscono come minacciosa la realtà nella quale vivono, ricercando per questo le loro soddisfazioni nei sogni ad occhi aperti.

    in risposta a: 15enni e già patologici #3531
    Vinciamo il gioco
    Amministratore del forum

    La malattia del
    gioco d’azzardo – tecnicamente Gap, gioco d’azzardo patologico – si insinua
    pericolosamente nelle giovani generazioni. Giovanissime, verrebbe da dire.
    Sulla base infatti dei risultati dell’indagine effettuata dall’associazione “Vinciamo
    il Gioco” l’età media dei nuovi giocatori (il 33% del campione) è compresa tra
    i 14 e i 15 anni. E se da un lato questi giovani sono soliti giocare insieme ai
    coetanei, nondimeno un significativo numero si avvia nel tunnel patologico con
    l’avallo inconsapevole dei familiari, con i quali spesso acquista i “grattini”
    e fa le prime scommesse.

    L’indagine

    La ricerca, realizzata nel 2018, ha coinvolto 2.780 studenti di 24 istituti secondari di primo e secondo grado di 9 province della Lombardia. Il primo dato che balza all’occhio è quello relativo ai giovani, che già mostrano segni di dipendenza dal gioco. La percentuale ammonta complessivamente al 16%: il 9% possiede le caratteristiche tipiche di un giocatore a rischio di patologia mentre addirittura il 7% presenta già chiari segni di dipendenza. Dall’indagine emerge che un fattore di rischio è strettamente collegato alla quantità di denaro che il giovane ha la possibilità di spendere.

    Infatti, i soggetti “problematici” o “patologici” hanno per
    solito una maggiore disponibilità economica, che possono spendere liberamente e
    senza un attento controllo da parte dei familiari. Non a caso nei soggetti
    “normali” il 50,11% del campione riconosce un livello medio di controllo
    genitoriale, il 45,95% un livello alto, mentre solo il 3,94% di questi sostiene
    che i propri genitori esercitano un controllo di tipo basso. La tendenza di
    queste percentuali si inverte significativamente quando si fa riferimento ai
    soggetti “problematici” o “patologici”. In questi casi il controllo è prevalentemente
    “basso” oppure “medio” per nulla “alto” come nel caso dei soggetti non a
    rischio.

    Infine un altro dato preoccupante balza all’occhio, ossia quello relativo al rapporto tra il gioco d’azzardo e l’alcol; il consumo di quest’ultimo aumenta sensibilmente nei giovani “patologici”: il 9,72% di questi ha dichiarato di bere alcolici più di una volta alla settimana, mentre il 4,57% addirittura tutti i giorni.

    I giochi d’azzardo preferiti

    I Gratta e vinci, da molti ritenuti innocui, sono quelli
    preferiti dai giovani giocatori. A questi seguono le scommesse sportive, rispetto
    alle quali il giocatore ritiene – erroneamente – di disporre di una percentuale
    di alea inferiore perché basate su presunte sue competenze.

    Un’ultima osservazione emerge da questa indagine, ossia
    le modalità attraverso le quali i giovani praticano il gioco d’azzardo. Per
    questo usano prevalentemente il personal computer o lo smartphone, rimanendo
    quindi tra le mura domestiche e non frequentando necessariamente le sale slot,
    nei confronti delle quali si sono concentrate le restrizioni del legislatore
    (leggi distanza da luoghi sensibili come istituti scolastici e di ritrovo),
    rivelatesi inutili al contrastare il sorgere del fenomeno tra i giovani poiché
    quasi per nulla da loro frequentate.

    Volantino indagine “Vinciamo il gioco”

    in risposta a: Marco, 23 anni, racconta la sua esperienza #3530
    Vinciamo il gioco
    Amministratore del forum

    La vicenda di Marco, da lui raccontata nei momenti e passaggi più significativi, per un verso conferma come anche in giovane età, inconsapevolmente, si può cadere nella dipendenza, per un altro verso certifica che “Uscirne si può!”, soprattutto quando si trova il coraggio di guardare dentro a se stessi e poi chiedere, senza vergogna, aiuto.

    Testimonianza Marco 23 anni

    in risposta a: Cineforum #2522
    Vinciamo il gioco
    Amministratore del forum

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    Durante il cineforum proietteremo pellicole con trame relative al gioco d’azzardo e ai suoi risvolti psicologici-patologici, inserita nel progetto con scopi di informazione e sensibilizzazione, avrà carttere itinerante e toccherà tutti Comuni partecipanti all’iniziativa. Ogni proiezione sarà aperta dalla presentazione della pellicola da parte di un critico cinematografico e seguita dal commento/dialogo, tenuto da uno psicoterapeuta aderente a “Vinciamo il gioco”, sulle condizioni psicologiche espresse dai personaggi.

     Critico cinematografico: professor Fabrizio Fogliato

    Calendario cineforum

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    THE GAMBLER di Rupert Wyatt
    Data: 19 Febbraio 2018
    Comune: Figino Serenza
    Sede: Teatro dell’oratorio
    V.le Rimembranze, 10
    Ora: 20:30

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    THE GAMBLER di Ignas Jonynas
    Data: 5 Marzo 2018
    Comune: Cermenate
    Sede: Auditorium
    Via Scalabrini, 153
    Ora: 20:30

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    28 GIORNI di Detty Thomas
    Data: 26 Marzo 2018 Comune: Carimate
    Sede: Torchio
    P.zza Castello, 4
    Ora: 20:30

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    DISCONNECT di Alex Rubin
    Data: 9 Aprile 2018
    Comune: Novedrate
    Sede: Salone polivalente
    Via Taverna, 3
    Ora: 20:30

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    SIDNEY di P. T. Anderson
    Data: 7 Maggio 2018
    Comune: Senna Comasco
    Sede: Centro sociale
    Via Roma, 46
    Ora: 20:30

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    ROUNDERS – IL GIOCATORE di John Dahl
    Data: 21 Maggio 2018
    Comune: Cucciago
    Sede: Sala consiliare
    Via Sant’Arialdo, 2
    Ora: 20:30

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    REGALO DI NATALE di Pupi Avati
    Data: 4 Giugno 2018
    Comune: Capiago Intimiano
    Sede: Sala consiliare
    Via Serenza, 7
    Ora: 20:30

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    SLOT- LE LUCI INTERMITTENTI DI FRANCO di Dario Albertini
    Data: 18 Giugno 2018
    Comune: Cantù
    Sede: Teatro San Teodoro
    Via E. Corbetta, 7
    Ora: 20:30

    [/cmsmasters_text][/cmsmasters_column][cmsmasters_column data_width="1/4" data_shortcode_id="2rnfic4zsl"][/cmsmasters_column][/cmsmasters_row]

    in risposta a: 1.000 diagnosi “giocatore patologico” in 4 mesi #2091
    Vinciamo il gioco
    Amministratore del forum

    Il test di autovalutazione presente sul sito (test ufficiale SOGS link) permette di ….

     

    Per “usare” i risultati del test anche a scopo di ricerca scientifica,  dopo qualche miglioramento tecnico degli Analytics di Google, dal 1 Novembre 2016 si è cominciato a tenere traccia dei diversi risultati ottenuti.

    Qui di seguito quanto raccolto.

    Dal 1 Novembre 2016 ad oggi (23 Febbraio 2017)

    Giorni 120
    TEST completati 1.106 100%
    Giocatore patologico 1000 84,5%
    Giocatore a rischio 68 6,5%
    Nessun problema 92 9,0%

    Parlare della percentuali di test completati sul numero di visitatori del sito.

    I prossimi passi:

    • chiedere a test completato, sempre garantendo il completo anonimato, dati relativi a Provincia, Sesso ed Età. Questo darà la possibilità di migliorare ancora di più la qualità della ricerca, ma soprattutto i dati potranno indirizzare sforzi ed iniziative dell’associazione e dei soci.
    • offrire in caso di risultato “patologico” o “a rischio” un primo “supporto mail” con una serie di consigli auto-applicabili per chi voglia iniziare in autonomia un percorso di astinenza dal gioco.
    • offrire in caso di risultato “patologico” la possibilità di prenotare una chiamata informale telefonica con un ex giocatore per … confrontarsi

     

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    in risposta a: Sportello di ascolto Cantù #2536
    Vinciamo il gioco
    Amministratore del forum

    SERVIZIO DI SUPPORTO PSICOLOGICO PRESSO IL COMUNE DI CANTÙ

    Lo sportello di ascolto fornisce un primo supporto psicologico GRATUITO sul tema del “gioco d’azzardo” con la presenza di uno psicoterapeuta dell’associazione “Vinciamo il Gioco“.

    I famigliari ricevono suggerimenti sui comportamenti più opportuni da adottare.
    I giocatori possono raccontare il loro stato e ricevere indicazioni sui possibili percorsi di terapeutici.


    A chi è rivolto?

    Un’ occasione per “raccontarsi e scaricare pensieri e tensioni” e ricevere, da psicoterapeuti con formazione specifica, un conforto psicologico e indicazioni sui comportamenti più urgenti ed efficaci da adottare. L’incontro prelude anche all’eventuale avvio di un percorso terapeutico presso strutture pubbliche o private di comprovata competenza sul GAP (per i giocatori) o piscoeducazionale (per i famigliari). Gli incontri, della durata media di 30 minuti, avranno carattere gratuito e sede presso il Municipio di Cantù.

    Le sedute dello sportello durano mezz’ora.
    L’accesso non prevede prenotazione.


    Dove e quando?

    Data: dal 6 Marzo 2018
    Sede: Municipio di Cantù
    Piazza Parini, 4 – Cantù – Chiedere dello sportello GAP in portineria

    Settimane del 5-19 mar • 2-16-30 apr • 14-28 mag • 11-25 giu
    martedì dalle 14:00 alle 15:30 e dalle 17:30 alle 18:00
    mercoledì dalle 10:00 alle 11:30

    Settimane del 12-26 mar • 9-23 apr • 7-21 mag • 4-18 giu
    giovedì dalle 10:00 alle 11:30
    venerdì dalle 11:00 alle 11:30

    In alternativa è possibile prenotare un colloquio telefonico di 30 minuti in questa pagina del sito: Vai

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